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In Antonio Beni, pittore e architetto, è presente la concezione di un mestiere ancora antico, di bottega artigianale, dove il disegno è il primo passo per la pianificazione di un'opera. Proprio negli anni in cui egli operava era in atto la trasformazione delle regole che per tanti secoli avevano determinato certezze: l'artista, il committente, l'ambiente operativo somma di tradizioni, le memorie, le tecniche. Oggi, si può affermare con certezza che il mestiere dell'architetto si è disperso in mille specializzazioni, soprattutto burocratiche, tra regolamenti edilizi e nuove costruzioni che sembrano oggetti di design che durano il tempo di una stagione. Nell'epoca dell' "incessante", dominata dalle immagini che spesso determinano le scelte più banali, sono sempre più rare le vere architetture contraddistinte dalla ricerca di un significato che possa qualificare un luogo e attorno ad esso la collettività si possa riconoscere. Il volume, a cura del prof. Raffaello Padovan, valorizza compiutamente la figura di questo artista ed è utile a sensibilizzare l'attenzione verso quelle sue opere che necessitano di urgente restauro conservativo. (Federico Burbello)